Agriturismo: Per chi avesse intenzione di aprire un’agriturismo, cosa fare? In seguito una serie di informazioni che ti danno qualche spunto per aprirlo
Indice della guida
Aprire un agriturismo
Negli ultimi anni, gli agriturismi stanno prendendo sempre maggior piede, con clienti che oltre al buon cibo richiedono con frequenza un contatto diretto con tutto ciò che la natura offre.
Per chi avesse intenzione di aprirne uno, cosa fare? In seguito una serie di informazioni.
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Definizione di agriturismo
La legge 63 del 16 marzo 2006 definisce gli agriturismi come le “attività di ricezione o ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli anche nella forma di società di capitali e di persone, oppure associati tra loro, attraverso l’utilizzazione della propria azienda in rapporto di connessione con le attività di coltivazione dei fondi, di silvicoltura e di allevamento di animali”.
Requisiti
Molti sono i requisiti da possedere affinchè si possa aprire un agriturismo.
– Anzitutto, è necessario iscriversi alla camera di commercio.
– Secondo, vi è lo step della partita IVA.
– E’ poi il momento delle autorizzazioni, tra cui quella rilasciata dai pompieri e quella concernente l’installazione di cartelli stradali.
– In ultimo, vi sono tutte le autorizzazioni che il caso richiede, come quella sanitaria e quella inerente l’autorizzazione all’apertura proveniente dal Sindaco.
Altri requisiti per l’agriturismo
Entro la scadenza del 31 ottobre di ciascuna annualità, il titolare deve presentare un documento con i costi massimi che dovranno essere esercitati l’anno successivo.
Il periodo di apertura dell’attività rimane a discrezione del proprietario, che tuttavia deve fornire comunicazione all’ente comunale.
Per gli agriturismi che erogano un numero di pasti fino a dieci, è conferita loro la possibilità di preparare questi ultimi in una cucina casalinga.
Se invece i coperti sforano questo limite, bisogna avere una cucina attrezzata.
Fiscalità agriturismo
Tutti i redditi provenienti dalle attività agrituristiche sono considerati redditi agricoli, con un imponibile il cui calcolo viene effettuato tenendo conto di un regime forfettario dell’entità del 25% sui ricavi.
Alternativamente, è possibile sottoscrivere un impegno a scadenza triennale, in base a ciò che cita la legge ordinaria.
In questo secondo caso, le aliquote IVA ammontano al 10% per pernottamenti e attività ristorative.
Per tutto il resto, l’aliquota sale al 20%.
Esordio dell’attività di agriturismo
Il primo servizio deve essere autorizzato dal Comune, A seconda delle regioni di appartenenza, le tempistiche cambiano.
Solitamente, un registro elenca tutti i soggetti idonei all’apertura di una attività agrituristica.
Entrato a far parte di questo registro, il titolare dell’azienda ha la possibilità di presentare richiesta di autorizzazione al Comune.
In assenza di risposta di quest’ultimo nei tempi previsti, sorge un regime di silenzio-assenso, con l’agriturismo che può aprire i battenti.
Vale la pena quindi aprire agriturismo?
Con una passione e una cura nei particolari a fare da fondamenta, intraprendere una attività agrituristica potrebbe rivelarsi una mossa redditizia, non solo dal lato economico, ma anche dal punto di vista di una gratificazione personale che solo una simile attività comporta.
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