Aprire affittacamere a Roma non è solo una questione di chiavi e letti. A nostro avviso chi desidera intraprendere questa attività deve immergersi nel mare delle normative affittacamere che non sono tutte uguali e che cambiano da una città all’altra. Ecco perché è così importante leggere questa guida per sapere come aprire un affittacamere passo passo
Indice della guida
Normative e regolamenti
Le normative e i regolamenti, sono diversi da un posto all’altro. Per esempio, qui in Italia la cosa si divide in due: c’è l’affittacamere occasionale e l’affittacamere professionale. Per il primo tipo basta una semplice licenza affittacamere dal comune, ma per il secondo, le cose si fanno più serie. Devi avere una partita IVA e seguire altre regole più ferree.
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Distinzione tra affittacamere occasionale e professionale
Questa differenza è molto importante soprattutto dal punto di vista fiscale e amministrativo perchè:
L’affittacamere occasionale
si apre in modo saltuario, non continuativo. L’affittacamere deve trovarsi nella stessa casa dove abita il proprietario. Non serve avere la partita IVA aperta, né iscriversi alla Camera di Commercio o al Registro delle Imprese. Però, è necessario presentare una SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività) al comune dove si trova la casa.
L’affittacamere professionale
Qui, l’attività è continuativa, fatta come un vero lavoro. Bisogna aprire una partita IVA, e iscriversi alla Camera di Commercio e al Registro delle Imprese. Si devono seguire tutte le regole di tasse e gestione che si applicano a una vera impresa.
Requisiti strutturali
- Bagni completi con servizi igienici e lavandino.
- Mobilio, un letto, una sedia o uno sgabello per persona, un armadio, un tavolo, e un posto dove buttare la spazzatura.
- Pulizia delle stanze ogni giorno e cambiare le lenzuola e gli asciugamani regolarmente.
Per chi vuole gestire un affittacamere come attività professionale, ci sono alcuni passi da seguire:
- aprire una Partita IVA entro 30 giorni dall’inizio dell’attività con codice Ateco 55.23.5
- iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio.
- aprire una posizione all’INPS e all’INAIL
Se invece si vuole avere un affittacamere occasionale, come un’attività non professionale le regole sono un po’ diverse:
- Non serve aprire una Partita IVA se l’attività non è regolare e se si vive nella stessa casa dove si affittano le stanze.
- Importante è che la residenza sia registrata nell’immobile adibito a affittacamere.
- Anche in questo caso, l’immobile deve seguire le norme di costruzione e sanitarie.
Per cominciare ufficialmente questa attività, si deve presentare una SCIA al SUAR (Sportello Unico per le Attività Ricettive) direttamente online e permette di iniziare subito l’attività, dal giorno stesso in cui si presenta la pratica
Licenze e autorizzazioni
Per aprire un affittacamere Roma, che sia occasionale o professionale, come già detto bisogna seguire alcuni passaggi importanti. Primo, si deve ottenere delle licenze e autorizzazioni speciali.
- Parlando di affittacamere occasionale, si richiede una licenza comunale. Questa permette di affittare stanze senza troppi complicazioni.
- Per l’affittacamere professionale, la situazione è un po’ più complessa. Serve la Partita IVA, l’iscrizione alla Camera di Commercio e al Registro delle Imprese
Per entrambi i tipi di affittacamere, si deve presentare una Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) al comune dove si trova l’immobile
Costi per apertura affittacamere
Aprire un affittacamere a Roma comporta diversi costi e requisiti che variano a seconda della modalità di gestione (professionale o non professionale) e delle specifiche normative locali.
Costi di apertura
- L’acquisto di una casa da adibire ad affittacamere in luoghi centrali di Roma possono oscillare tra 750.000 e 900.000 euro per circa 100 metri quadrati e da 2.500 a 4.000 euro per affitto.
- Aprire un affittacamere in queste zone, quindi, richiede un investimento iniziale considerevole.
- A volte, gli edifici necessitano di interventi per rispettare la normativa affittacamere. È importante includere nel budget anche i costi di ristrutturazione.
- Per dare il via all’attività, bisogna presentare una SCIA al SUAR. Questo documento attesta l’inizio dell’attività e i suoi costi dipendono dalla grandezza dell’immobile.
- Se l’affittacamere è gestito come attività professionale, è necessario avere una Partita IVA, essere iscritti al Registro delle Imprese e registrarsi presso INPS e INAIL. Questi passaggi comportano costi aggiuntivi.
- Non si deve dimenticare di calcolare le spese per le utenze e di stipulare una assicurazione per proteggere sia la struttura che gli ospiti.
Costi complessivi
Aprire un affittacamere Roma comporta delle spese, che possono essere diverse a seconda della situazione. Se la casa è già tua, spendere non è troppo, ma se devi comprare o affittare stanze, soprattutto in un posto come Roma. Ecco cosa potresti dover pagare:
- Comprare o prendere in affitto l’immobile
- Fare lavori di ristrutturazioni
- Affrontare le spese burocratiche e registrazioni
- Pagare le utenze e condominio
- Coprire le assicurazioni
Come aprire un affittacamere Roma senza partita IVA
Per aprire un affittacamere a Roma senza partita IVA, bisogna pensare alla scelta di un bed and breakfast occasionale. Questa scelta permette di dare alloggio e colazione nella propria casa evitando le complessità burocratiche di un’impresa vera e propria.
Requisiti per un Bed and Breakfast Occasionale
- Carattere Saltuario: L’attività si deve svolgere solo di tanto in tanto, senza bisogno di una vera struttura imprenditoriale.
- Idoneità dell’Abitazione: È molto importante che la casa sia sicura, pulita e accogliente per chi viene a stare.
- Limiti Regionali: Ogni Regione ha delle regole su quante camere e ospiti si possono avere. Per esempio, in certe zone, si possono affittare solo un numero limitato di stanze.
- Dichiarazione dei Redditi: Anche senza aprire una partita IVA, è dovere dichiarare i soldi che si fanno con questo tipo di affittacamere.
- Comunicazione di Inizio Attività: A seconda delle leggi del posto, potrebbe servire una comunicazione di inizio attività (SCIA) al Comune
Quali tasse deve pagare un affittacamere Roma
Aprire un affittacamere a Roma comporta il rispetto di molte tasse e obblighi fiscali, che cambiano in base al tipo di attività che si decide di intraprendere e al regime fiscale adottato. Andiamo a vedere quali sono gli aspetti principali.
Tasse principali
- Tassa di soggiorno: Questa è una tassa che l’affittacamere deve raccogliere da ogni ospite e poi versare al Comune. Ad esempio, a Roma, il costo può essere fino a €10,00 per notte per gli hotel più lussuosi. Gli affittacamere devono assicurarsi di dare questa somma al Comune entro dieci giorni dalla fine di ogni trimestre.
Imposte sul reddito
- IRPEF: Se l’affittacamere è una attività occasionale, i guadagni sono soggetti a tassazione in base a quanto si guadagna all’anno, con percentuali che partono dal 23% per i redditi più bassi fino al 43% per i più alti.
- IRES: Se invece si tratta di una vera e propria impresa, come una società, si paga l’IRES, con un tasso del 24%.
Non dimentichiamo i contributi previdenziali. Chi ha un affittacamere deve iscriversi all’INPS nella sezione per i commercianti e pagare i contributi che spettano.
Registrazione e contabilità
- Chi ha una partita IVA è obbligato a tenere un registro contabile preciso e a fare fatture per i servizi offerti.
- Bisogna anche iscriversi alla Camera di Commercio per essere in regola con le norme burocratiche.
Domande Frequenti (FAQ)
Quanto costa una licenza di affittacamere?
Il costo della licenza per aprire un affittacamere cambia a seconda delle leggi di ogni zona. Per esempio, per un affittacamere occasionale si muove tra 500 e 2.000 euro, a seconda del comune.
Cosa bisogna fare per aprire un affittacamere a Roma?
Bisogna iscriversi all’Agenzia delle Entrate, prendere le licenze e le autorizzazioni comunali e regionali necessarie, e stare attenti ai requisiti strutturali che dice la normativa.
Quanto si guadagna con un affittacamere?
I guadagni di un affittacamere variano molto e dipendono da dove si trova, da quando si affitta durante l’anno, dai prezzi che si fanno pagare e da quante volte le camere sono piene. In Italia, si può guadagnare da 500 a 10.000 euro al mese, dipende dal mercato e da come uno gestisce l’attività.
Che differenza c’è tra B&B e affittacamere?
La differenza tra B&B e affittacamere sta nei servizi che offrono. I B&B sono più piccoli e danno un’accoglienza più intima e familiare, mentre gli affittacamere sono più grandi e offrono servizi più uniformi senza la colazione.
Quanto tempo ci vuole per aprire un affittacamere a Roma?
Per un affittacamere non professionale i tempi sono brevi, basta fare una SCIA. Per un’attività professionale, ci vuole anche aprire Partita IVA e fare altri passi con la previdenza, ma si può cominciare il giorno stesso che si presenta tutto il necessario
Conclusione
Aprire un affittacamere a Roma vuol dire impegnarsi in una cosa importante. Si parla di mettere su un piccolo posto dove la gente può affittare una stanza per stare qualche tempo. Bisogna conoscere bene le regole (normativa affittacamere) che spiegano cosa si deve fare per essere in regola. Queste regole comprendono avere una licenza affittacamere e rispettare certi requisiti affittacamere, come avere stanze sicure e accoglienti
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